Kurban bayramı, la “Festa del sacrificio”

Il Kurban bayramı è una delle feste musulmane più importanti in assoluto, scopriamone il significato e come veniva festeggiata durante l’Impero ottomano

Cos’è il Kurban bayramı?

Il Kurban bayramı, conosciuta in arabo con il nome di Eid al Adha ed in italiano come “Festa del sacrificio”, è una delle due festività più importanti dell’Islam e celebra, da un lato la conclusione dell’Hajj, il pellegrinaggio alla Mecca, dall’altro il mancato sacrificio del figlio di Abramo (secondo la tradizione biblica Isacco e secondo quella coranica Ismaele). Tale evento ha un’importanza assoluta nell’Islam, in quanto simboleggia il totale abbandono del profeta a Dio, rappresentando quindi la fede nella sua forma più pura, totale ed assoluta. Si celebra il 10 del mese di Dhu l-Hijja, l’ultimo del calendario islamico. Attenzione: se voleste partecipare, assistere e/o celebrare la festa, ricordatevi che il calendario islamico è lunare e, per tal motivo, è di circa 10 giorni più corto di quello gregoriano (che è solare); ciò fa sì che ogni anno tutte le principali feste musulmane cadano circa 10 giorni prima dell’anno passato. Per dire: se quest’anno sarà il 10 luglio, l’anno prossimo sarà circa il 29 giugno.

In maniera simile alla Pasqua cristiana, le famiglie più abbienti fanno macellare una capra o un montone per l’occasione, distribuendo una parte delle carni ai più poveri e consumando la restante parte in famiglia. Fino ai primi del ‘900, mangiare carne era un privilegio riservato soprattutto ai più benestanti e, anche per questo, il Kurban bayramı assunse presto il ruolo di “festa dei regali”, in quanto tutte le personalità più ricche ed importanti tenevano particolarmente a dimostrarsi magnanime e generose, di modo da aumentare esponenzialmente il proprio prestigio; e chi mai è più prestigioso dei sultani ottomani?

Kurban bayramı ottomano

Proprio per via della sua indole donifera, tale festa non solo era la più attesa in assoluto, ma era anche quella in cui il sultano ottomano doveva mostrarsi come il sovrano più abbiente, potente e generoso, facendo quindi regali che raramente avevano pari in tutto il resto dell’anno. Secondo la tradizione, infatti, quest’ultimo faceva macellare 9 animali, 2 nei cortili del palazzo Topkapı alla vigilia e ben 7 davanti alla porta di Babüsselam la mattina della festa. Durante questa data venivano inoltre elargiti dei bonus salariali ai soldati e a tutti gli ulema (sapienti delle scienze religiose) delle principali moschee venivano donate delle preziose pellicce.

Inoltre, a buona parte dei prigionieri che avevano scontato 2/3 della pena veniva perdonata la restante parte, mentre a tutti gli altri veniva distribuita gratuitamente dell’helva, un particolare dolce diffuso tutt’oggi per occasioni speciali. Stessa cosa avveniva per coloro che avevano debiti, che venivano saldati da grandi e potenti signori desiderosi di affermare la propria misericordia e prestigio. Per via dell’alto consumo di carne, uno dei frutti più apprezzati era l’arancia che, preparata in diverse varietà, inondava del suo incredibile profumo ogni strada ottomana.



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