In “Kavim” abbiamo avuto il piacere di scoprire i siriaci, ma chi sono questi affascinanti cristiani d’Oriente?
I Siriaci ortodossi
Prima ancora di iniziare a parlare di “Siriaci”, è necessaria più che mai una precisazione legata a questo nome, in quanto, tecnicamente, i siriaci sono tutti coloro che seguono il rito siriaco e che dunque utilizzano o hanno utilizzato l’omonima lingua come principale idioma liturgico. Sono diverse le chiese sotto tale denominazione, ma a noi oggi interessa la Chiesa Siriaco-ortodossa, quella presente in Kavim e che ha fra i suoi monasteri più belli quello di Mor Gabriel. Quest’ultimi fanno risalire le loro origini a San Pietro e Paolo e al Patriarcato di Antiochia con la sua antica e complessa storia. L’evento che più di tutti definì la loro storia è sicuramente lo scisma che si consumò nel 451, a seguito del Concilio di Calcedonia (l’odierna Kadıköy). Qui il Patriarcato decise di adottare la teoria del Miafisismo (la natura divina ed umana di Gesù sono perfettamente fuse) a differenza del Diofisismo (la natura umana e divina di Gesù sono entrambe presenti e in equilibrio), entrando de facto a far parte delle Chiese ortodosse orientali; per via di questo loro credo, più avanti verranno chiamati “Giacobiti”, da san Giacomo Baradeo, grande sostenitore di tale teoria. Lo so, a molti questi dettagli sembrano sfumature e precisazioni quasi superflue, ma per via di tali sottigliezze sono nate divisioni che esistono ancora oggi e se si parla di Siriaci non si può fare a meno di nominarle.
Con l’arrivo delle Crociate, i Siriaci furono costretti a spostare la loro sede principale da Antiochia, ormai terra di continui scontri, al monastero di Mor Hananyo, appena a 3 km a Sud-Est di Mardin, in Turchia. Qui consolidarono il loro credo in tutta l’Alta Mesopotamia, mantenendo in vita anche un fortissimo legame con la Chiesa ortodossa siriaca del Malankar, con sede a Kerala, in India. Con la sempre maggior pressione di Roma sul Medio Oriente, a partire dal 17° secolo nascerà la Chiesa siriaca cattolica; sarà però dal 19° secolo che il destino dei Siriaci cambierà per sempre. A partire da quel momento, infatti, sempre più siriaci decisero di emigrare verso Europa e Stati Uniti, fenomeno che crebbe a dismisura a seguito delle tragedie della Prima guerra mondiale. Da quel momento in avanti il Medio Oriente e la comunità siriaca non saranno più gli stessi, tanto che che la sede centrale venne spostata nel 1933 ad Homs, in Siria, e, a partire dal 1959, a Damasco.
Al giorno d’oggi i numeri della popolazione siriaca, anche in virtù delle sue innumerevoli divisioni, non sono chiarissimi e, anche in virtù degli attacchi dell’ISIS e della guerra civile siriana, è davvero difficile dare una stima affidabile di quanto sia grande la comunità. Ad oggi, tuttavia, si ritiene che facciano parte della Chiesa siriaca ortodossa circa 1,5 milioni di persone. In Turchia il loro numero sta lentamente aumentando, in quanto molte famiglie stanno facendo finalmente ritorno a casa; nel nostro paese preferito sono diffusi soprattutto nella regione di Tur Abdin (in siriaco “Montagna dei servi di Dio”), all’interno della provincia di Mardin, dove sono presenti oltre 80 monasteri, fra cui quello di Mor Gabriel.
Mor Gabriel
In Kavim, uno dei protagonisti assoluti è senza alcun ombra di dubbio Mor Gabriel, rappresentato tanto in veste di santo quanto in quella di magnifico monastero; qual è però la loro storia? e cosa rende quest’ultimi tanto importanti? Scopriamolo insieme.
Innanzitutto va precisato che il monastero, venendo fondato nel 397, è il più antico fra quelli siriaco-ortodossi ancora esistenti, oltre ad esser circa 175 anni più anziano del nostro santo. Va detto però che quest’ultimo fu il primo vescovo davvero importante della zona ed è per tale motivo che i due nomi al giorno d’oggi coincidono. Mor Gabriel, è di assoluta e incredibile importanza per tutta la chiesa siriaco-ortodossa, in quanto, oltre a operare numerosi miracoli, fra cui svariate resurrezioni, visse esattamente nel periodo in cui gli Arabi uscirono dalla propria penisola e si svilupparono in tutto il Medio Oriente, tanto che, secondo alcune fonti, Mor Gabriel avrebbe trattato con il califfo Umar ibn al Khattab in persona status e diritti per la propria confessione religiosa.